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REFERENDUM - VOTO del 8 e 9 GIUGNO 2025 [1]

Nei giorni di domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno i cittadini sono invitati al seggio dalle ore 7 alle 23 - domenica e dalle 7 alle 15 - lunedì per votare 5 Referendum su due temi fondamentali: 4 in materia di Lavoro, proposti dal sindacato CGIL ed 1 sulla cittadinanza.

Ogni cittadino, che si recherà al proprio seggio con la scheda elettorale, potrà condividere con un SI o con un NO le 5 proposte referendarie:

PRIMA SCHEDA colore VERDE: Gli elettori potranno esprimersi sull’abolizione del contratto a tutele crescenti (D.lgs. 4 marzo 2015, n. 23 [2]) del Jobs Act. L’attuale norma prevede che il dipendente a tempo indeterminato di un’impresa con più di 15 lavoratori, non possa essere reintegrato nel posto di lavoro se il licenziamento è dichiarato illegittimo. Il Jobs Act aveva infatti cancellato la tutela dell’art. 18 Statuto dei lavoratori, per i contratti di assunzione successivi alla nuova normativa a partire dalla data del 7 marzo 2015. Al posto della tutela ex art. 18 il Jobs Act ha introdotto un regime a tutele crescenti, che riconosce un indennizzo via via maggiore in proporzione all’anzianità di assunzione, partendo da un minimo di 12 mensilità fino ad un massimo di 36. Con la vittoria del SI tornerebbe in vigore il sistema precedente al Jobs Act, che consente la reintegra nel posto di lavoro anche per chi è stato assunto dopo il 7 marzo 2015.

SECONDA SCHEDA colore ARANCIONE: Il secondo quesito, su scheda arancione, riguarda l’abrogazione parziale delle norme (articolo 8 della Legge 15 luglio 1966, n. 604 [3], riguardanti «Norme  sui  licenziamenti  individuali» sull’indennità di licenziamento nelle piccole imprese. Le norme attualmente in vigore prevedono, in caso di licenziamento illegittimo, un risarcimento massimo di 6 mensilità, nelle imprese con meno di 15 dipendenti, che possono esser maggiorate, nelle imprese con oltre 15 dipendenti,  fino a 10 mensilità per il lavoratore con oltre dieci anni di anzianità e fino a 14 mensilità per il lavoratore con oltre venti anni di anzianità. La vittoria del SI porterebbe ad abrogare il limite massimo di indennizzo consentendo al giudice di determinare l’entità del risarcimento in base alle circostanze specifiche del caso.

TERZA SCHEDA colore GRIGIA: Il terzo quesito, su scheda grigia, è finalizzato all’abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi. Si tratta di quelle norme (D.lgs. 15  giugno  2015,  n.  81 [4]) che avevano facilitato la possibilità di stipulare contratti a termine nei primi 12 mesi dall’assunzione, senza dover specificare le causali della scelta, obbligatorie se i rinnovi superano l’anno. La proposta è di eliminare le norme che permettono di stipulare contratti a termine senza una causale. L’obiettivo è favorire la stabilità occupazionale rendendo sempre obbligatorio giustificare la necessità di un contratto precario invece di uno a tempo indeterminato, spiegandone i motivi (stagionalità, progetto specifico, bisogno temporaneo).

QUARTA SCHEDA colore VIOLA: L’ultimo e quarto quesito di impatto sui lavoratori riguarda l’abrogazione dell’art. 26 comma 4 del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. [5] [5]lgs [5]. [5] 9  aprile  2008,  n. 81 [5]), che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente dell’impresa appaltatrice o subappaltatrice, quando il danno è causato da rischi specifici dell’attività dell’appaltatore o del subappaltatore, limitando l’obbligo del committente. Se vincesse il SI, i lavoratori dipendenti dell’impresa in subappalto che hanno un infortunio sul lavoro vedrebbero ampliata la possibilità di ottenere ristoro dei danni subiti non solo da parte dell’impresa della quale sono dipendenti ma anche dall’appaltatrice e dal committente.

QUINTA SCHEDA colore GIALLA: Il quesito in materia di cittadinanza modifica la Legge n. 91 del 1992 [6] facilitando la naturalizzazione degli stranieri che oggi possono presentare domanda solo dopo 10 anni di residenza legale ed ininterrotta. La formulazione del quesito referendario modifica l’art. 9 della legge n. 91 dimezzando il tempo di residenza legale da 10 a 5 anni. In caso di vittoria del SI verrebbe dunque agevolata l’acquisizione della cittadinanza per molti stranieri maggiorenni e di conseguenza anche per i loro figli minori conviventi, che diventerebbero cittadini con la naturalizzazione dei genitori.Gli altri requisiti richiesti dalla legge (reddito, assenza di precedenti penali, conoscenza della lingua italiana) resterebbero in ogni caso invariati.

SUCCESSO dei SINGOLI REFERENDUM: Ogni referendum per essere valido deve essere votato da almeno il 50% + 1 degli aventi diritto. I risultati dello spoglio nel caso del raggiungimento del quorum decideranno l'esito del Referendum per il SI o per il NO.

REGOLA dei REFERENDUM: Si possono scegliere i Referendum da votare, ritirando al seggio le schede di quelli che si ritiene di voler approvare. La non partecipazione al voto di tutti o di alcuni equivale al NO.


Links
[1] https://www.comune.arre.pd.it/node/1008 [2] https://www.altalex.com/documents/news/2015/01/02/jobs-act-il-testo-del-decreto-legislativo-sulle-tutele-crescenti [3] https://onelegale.wolterskluwer.it/normativa/legge-15-07-1966-n-604/10LX0000114205SOMM [4] https://www.altalex.com/documents/news/2015/06/25/disciplina-organica-dei-contratti-di-lavoro-e-revisione-della-normativa-in-tema-di-mansioni [5] https://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2013/10/16/testo-unico-in-materia-di-sicurezza-sul-lavoro [6] https://onelegale.wolterskluwer.it/normativa/legge-05-02-1992-n-91/10LX0000102349SOMM